Sono passati quasi quindici anni da quando, anche in Sanità, si è sviluppata una attenzione significativa nei confronti delle Risorse Umane, dopo una stagione di aziendalizzazione più concentrata sugli aspetti economici e sugli equilibri di bilancio. Questo movimento di rinnovamento culturale si è andato sempre più estendendo, raccogliendo consensi crescenti, quasi unanimi, da parte di associazioni, società scientifiche, istituzioni.
Mettere la persona (paziente o professionista che sia) al centro delle nostre organizzazioni èdiventato un elemento di riflessione onnipresente tra addetti ai lavori, anche se non sempre alle parole hanno fatto seguito fatti concreti.
Oggi siamo di fronte alla straordinaria risposta che aziende e professionisti della Sanità hanno saputo dare all’imprevista emergenza pandemica ed al dirompente impatto del Covid sui servizi sanitari. Ciò conferma una volta di più, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’importanza di questo Rinascimento delle aziende sanitarie e ne sottolinea al tempo stesso la drammatica urgenza.
Valorizzare relazioni e competenze, potenziare la capacità di lavorare insieme fra discipline e professioni differenti, organizzare diversamente i flussi di lavoro per seguire le necessità reali di cura, creare maggior coinvolgimento dei professionisti che stanno accanto al malato (in corsia o sul territorio), sostenendoli con servizi di supporto adeguati ed efficienti, integrare i vari percorsi di cura fra territorio e ospedali, sono tutti temi dei quali discutiamo da anni e che ci impongono ormai di essere affrontati e risolti qui ed ora, senza porre altro tempo in mezzo.
- Nei mesi del grande impatto della pandemia il sistema è stato in grado di realizzare in pochigiorni cambiamenti particolarmente significativi, tanto sotto il profilo qualitativo che quantitativo, per i quali in altre stagioni sarebbero stati necessari anni. Possiamo pensare ora di tornare indietro, ripristinando steccati e burocrazie senza senso?
- I professionisti della Sanità hanno sperimentato durante la pandemia da Covid-19 modelli organizzativi flessibili, interdisciplinari e interprofessionali, raggiungendo risultati di cura notevoli. Cosa si può fare per capitalizzarli nell’organizzazione di protocolli e servizi nella ordinarietà?
- Là dove l’emergenza ha rafforzato collaborazioni bidirezionali proficue fra DirezioniGenerali e professionisti si è generata una capacità organizzativa di risposta rapida edefficace. Come possiamo rendere ordinari questi processi organizzativi e trapiantarli anche dove non è ancora riconosciuta la loro necessità e ineludibilità?
- Ci sono casi ed esperienze da cui possiamo trarre spunti, forza, voglia ed esempio per agire anche noi in tale direzione?
- Cosa possono fare le istituzioni per aiutare e stimolare le aziende ad agire in questa direzione?
Sono solo alcune delle domande a cui cercheremo insieme di dare qualche risposta in questo convegno, stimolando conversazioni tra relatori, testimoni e partecipanti.